"Abbiamo aspettato anche troppo. Non accettiamo un no, il governo passa anche dalle Autonomie. Se non riusciamo, andremo da soli. Ma non ci fermiamo".

Così da Adro Matteo Salvini ieri sera ha lanciato il suo ultimatum ai 5 Stelle, alla vigilia di una settimana decisiva sulla caduta del governo.

"Chi in Europa sta con Emmanuel Macron e Angela Merkel in Italia non può stare con la Lega", ha aggiunto il vicepremier.

E ancora, se non fosse chiaro: "Non accetterò più un minuto di stare al governo con chi dice no. Qualunque decisione che prenderò, la prenderò per i miei figli".

I rapporti con Conte e Di Maio sono ai minimi termini, i contatti con i due ormai vicini allo zero, gli incontri chiarificatori restano solo annunci. Stasera, forse, il vertice ristretto fondamentale per decidere sulle autonomie, tema su cui il Nord sta mettendo sotto pressione Salvini, che non può proprio permettersi di cedere.

Di Maio dal canto suo rilancia sul salario minimo ("Chi frena il provvedimento pugnala i lavoratori") e, dicono, prepara un'offensiva sul taglio dei parlamentari. Armi spuntate, visto che i pentastellati sono gli ultimi, tra tutti i partiti che sono in Parlamento, a voler andare al voto.

"Di Maio e Salvini sono indecenti. Mollate le poltrone. Governo a casa e parola agli italiani", attacca il segretario Pd Nicola Zingaretti.

(Unioneonline/L)
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