Sbarca al Parlamento di Parigi una nuova proposta di legge sul fine vita. La creazione di un diritto all'eutanasia per le persone affette da mali incurabili è stata oggetto a fine marzo di scambi serratissimi presso la commissione per gli Affari Sociali dell'Assemblée Nationale. Un testo che adesso arriva in plenaria.

Presentata dal deputato Olivier Falorni (Groupe Libertés et Territoires), la proposta di legge per istituire un "diritto al fine vita libero e scelto" spacca praticamente tutti i gruppi politici, che lasciano i loro rappresentanti esprimersi secondo coscienza. Oltre 3.000 gli emendamenti depositati in commissione, di cui 2.300 presentati dalla destra repubblicana opposta al progetto.

Per Falorni, concedere il diritto ad una morte medicalmente assistita permetterebbe di uscire "dall'ipocrisia", evitando alle persone di partire "in esilio" in Belgio o in Svizzera per potervi ricorrere, o chiudere gli occhi sulle "2.000-4.000" eutanasie clandestine che sarebbero praticate ogni anno in Francia.

Pur essendo lontano dalla politica, si è opposto al progetto di legge anche Michel Houellebecq, considerato uno dei massimi scrittori della Francia. La proposta di legge dell'ex deputato socialista, Olivier Falorni, vuole dare una nuova risposta al doloroso e sensibile dibattito sul fine vita, a cinque anni dalla legge Claeys-Leonetti che autorizza una "sedazione profonda e continua" che può condurre fino alla morte, ma senza eutanasia attiva. L'attuale proposta prevede che "ogni persona capace, maggiorenne, in fase avanzata o terminale di una patologia grave e incurabile, qualunque sia la causa, che provoca una sofferenza fisica o psicologica che non può essere alleviata o ritenuta insopportabile", possa chiedere "un'assistenza medica" per morire "con un aiuto attivo".

(Unioneonline)
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