Droni russi in Polonia, riunione straordinaria dell’Onu. Tusk: «Provocazione», Mosca smentisce
Il Cremlino: «Nessuna prova che siano nostri, miti diffusi per aumentare l’escalation»(Ansa)
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Presto una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dopo l'intrusione di circa 20 presunti droni russi nel territorio polacco. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri polacco: «Su richiesta della Polonia, sarà convocata una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in merito alla violazione dello spazio aereo polacco da parte della Russia», ha dichiarato il Ministero su X.
Il Paese intanto ha limitato il traffico aereo lungo il suo confine orientale: una restrizione, in vigore fino all'inizio di dicembre, «messa in atto per garantire la sicurezza nazionale», ha affermato l'agenzia polacca per la navigazione aerea in un comunicato.
Intanto la Russia di Putin respinge le accuse e punta a sua volta il dito contro la Polonia. «Non è stata presentata alcuna prova che questi droni siano di provenienza russa. Riteniamo che le accuse siano infondate», tuona l'incaricato d'affari di Mosca, Andrei Ordash, a Varsavia dopo essere stato convocato per lo sconfinamento dei droni. Il Cremlino a caldo non commenta, e rinvia il dossier al suo ministero della Difesa che accusa il governo polacco di «diffondere miti» per «aumentare l'escalation» di quella che Mosca definisce «crisi ucraina», cioè l'aggressione delle truppe russe contro Kiev. Un'accusa in qualche modo simmetrica a quella del premier polacco Tusk, che parla di «una provocazione su larga scala».
«I vertici Ue e Nato accusano ogni giorno la Russia di provocazioni. Il più delle volte senza nemmeno provare a presentare argomentazioni», si è limitato a dire il portavoce del Cremlino, Peskov, prima di passare la palla alla Difesa, il quale inizia a delineare la propria narrazione dei fatti. Prima di tutto, sostenendo che i droni in questione erano diretti a colpire «imprese industriali-militari» in Ucraina occidentale. E che non ci fosse alcun obiettivo in Polonia, spiegando che «la gittata massima» dei droni, «che secondo quanto si dice hanno attraversato il confine polacco, non supera i 700 chilometri». Come a dire che la Polonia sia fuori portata per i suoi droni: non sarebbero mai potuti arrivare così lontano.
Tesi smentita dal New York Times. Verify Bbc sostiene, intanto, che tre analisti abbiano «identificato» le presunte «immagini di un drone largamente intatto» come quelle di un Gerbera: «Un velivolo senza pilota multiuso ed economico ampiamente utilizzato dalla Russia come esca per distrarre i sistemi di difesa aerea negli attacchi su larga scala all'Ucraina».
Anche Minsk, alleata dello zar, annuncia intanto di aver abbattuto droni sul suo territorio parlando di velivoli che «avevano perso la rotta» per problemi elettronici. Una precisazione ad avvalorare l'ipotesi dell'errore. Tesi smentita da più parti: «Il numero di droni finiti nello spazio aereo polacco rende improbabile che si sia trattato di un incidente», dice al Guardian la ricercatrice di Chatham House, Marion Messmer, secondo cui «ciò suggerisce che la Russia stia cercando di verificare dove si trovino le linee rosse della Nato». Ma non tutti però la pensano così. «È improbabile che siano stati inviati in Polonia intenzionalmente, data la loro scarsa guida», dice alla Bbc il colonnello Usa in pensione Mark Cancian riferendosi alla possibilità che si tratti di droni Gerbera. «Diciannove sono tanti, ma potrebbero essere stati lanciati dalla stessa unità, che ha commesso un errore simile in tutti i suoi lanci. Non vedo - afferma Cancian - quale vantaggio potrebbe ottenere la Russia pizzicando intenzionalmente la Nato in un momento in cui vuole la passività dell'Europa».
(Unioneonline)