Legami con Epstein, rimosso l’ambasciatore inglese negli Usa: Starmer lo aveva difeso fino all’ultimo
Nuovo duro colpo per il premier, costretto a silurare l’ex ministro dopo ennesime rivelazioni di rapporti col defunto faccendiere-pedofiloPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tegola sul premier laburista Keir Starmer: Lord Peter Mandelson è stato rimosso dalla poltrona chiave di ambasciatore britannico degli Usa in seguito alle ultime rivelazioni sui suoi rapporti passati con il defunto faccendiere-pedofilo americano Jeffrey Epstein.
Un siluramento deciso alla fine dallo stesso Starmer – che fino a ieri lo aveva difeso in Parlamento – come si legge in una nota del Foreign Office firmata dalla neoministra degli Esteri, Yvette Cooper, già inviata alla Camera dei Comuni per rispondere ora alle interrogazioni urgenti dei deputati e all'inevitabile raffica di critiche delle opposizioni. La posizione del 71enne Mandelson - scelto l'anno scorso dal premier come ambasciatore di nomina politica a Washington per garantire la tessitura di relazioni solide con Donald Trump nell'ambito della tradizionale “special relationship” con il grande alleato americano - era stata denunciata dai giornali come ormai insostenibile sulla scia delle nuove accuse e rivelazioni rimbalzate dagli Usa sulle sue strette frequentazioni d'un tempo con Epstein.
Mandelson, già chiacchierata eminenza grigia del New Labour di Tony Blair e più volte ministro al centro di scandali, aveva provato a salvarsi rinnovando ieri il mea culpa per i rapporti col finanziere americano morto suicida in carcere, ed esprimendo «enorme rammarico» dopo le scuse fatte in passato. Starmer aveva ribadito la sua fiducia in lui meno di 24 ore fa in Parlamento, nel Question Time di ieri, di fronte alle richieste di dimissioni dell'opposizione Tory, oltre che agli imbarazzi crescenti fra i banchi dalla maggioranza laburista.
A peggiorare la situazione è però arrivato il flusso di nuove scoperte filtrate dall'America: come quella - evidenziata oggi dal filo-conservatore Daily Telegraph - da cui risulta che l'ormai ex ambasciatore avesse incoraggiato Epstein a «combattere» contro la giustizia ai tempi della sua prima condanna in Florida nel 2008 per sfruttamento sessuale di ragazze minorenni (segnata peraltro da un mite patteggiamento).
«Allora credevo nella sua innocenza», era tornato a difendersi Lord Mandelson, ripetendo d'essere stato «ingannato» da colui al quale nel 2003 aveva inviato un biglietto d'auguri di compleanno grondante di sottintesi, definendo la loro una relazione da «migliori amici». E questo senza contare le denunce sugli scambi di favori fra affari e lucrose consulenze, coltivati anche da ministro e dopo che lo screditato finanziere era già finito sotto processo in patria una prima volta. «Alla luce delle ulteriori informazioni sulle email scritte da Peter Mandelson - si legge nell'odierna nota del Foreign Office - il primo ministro ha chiesto alla ministra degli Esteri di ritirarlo come ambasciatore con effetto immediato. Queste email mostrano una relazione più ampia e profonda fra Peter Mandelson e Jeffrey Epstein di quanto non sapessimo al tempo della sua nomina: in particolare riguardo al suggerimento» di Mandelson a Epstein di resistere alla giustizia americana nel 2008.
(Unioneonline)