Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha "autorizzato un'operazione per catturare o uccidere" il giornalista dissidente Jamal Khashoggi, collaboratore del Washington Post assassinato e fatto a pezzi nell'ambasciata saudita a Istanbul.

E' quanto rivela un rapporto dell'intelligence Usa, basato anche su diverse intervettazioni, diffuso oggi dall'amministrazione Biden dopo essere stato declassificato.

Il principe, dice il dossier, vedeva Khashoggi come una minaccia al regno e sostenne ampiamente l'uso della violenza se necessario per metterlo a tacere.

Il rapporto dell'intelligence Usa sull'uccisione di Jamal Khashoggi elenca anche 21 persone che gli 007 americani ritengono con "alta fiducia" complici o responsabili per la morte del giornalista dissidente per conto del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.

Un rapporto che ha portato all'immediata reazione dell'amministrazione Usa: "La nostra intenzione è di ricalibrare le relazioni con il governo dell'Arabia Saudita a tutti i livelli", ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki.

Riad dal canto suo smentisce la conclusione cui sono giunti gli 007 Usa: "Il governo del regno dell'Arabia Saudita rifiuta completamente la valutazione negativa, falsa e inaccettabile contenuta nel rapporto relativo alla leadership del regno, e osserva che il rapporto conteneva informazioni e conclusioni inesatte", ha detto in un comunicato il ministero degli Esteri saudita.

(Unioneonline/L)
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