La Giunta per le immunità del Senato voterà il 20 gennaio, a partire dalle 16.30 l'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini sul caso della nave Gregoretti e dei 131 migranti trattenuti per alcuni giorni a bordo dell'imbarcazione italiana prima dello sbarco nel porto di Pozzallo.

L’ha deciso la Giunta per il regolamento, approvando l’ordine del giorno del centrodestra per un verdetto il 20,

A sbloccare lo stallo la presidente del Senato, Elisabetta Casellati che ha deciso di votare in Giunta del regolamento, dando il voto decisivo per "confermare" la data del 20.

Una decisione che ha visto scoppiare l'ira della maggioranza Pd-Movimento 5 Stelle che nei giorni scorsi aveva chiesto il rinvio del voto a dopo le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria (in programma il 26 gennaio) e ora parla di mancata terzietà.

Per il dem Andrea Marcucci, capogruppo al Senato, si tratta di "un fatto gravissimo", con la presidente che "ha gettato la maschera". "Ha fatto un colpo di mano", attacca duro il dem.

Gli ha fatto eco il Cinquestelle Perilli, capogruppo al Senato, che ha parlato di "fatto evidente" e di "voto decisivo che avrà delle conseguenze".

Accuse rimandate subito al mittente dalla stessa Casellati, che ha sottolineato di aver agito per garantire la funzionalità di un organo del Senato.

"Si respinge con forza ogni ricostruzione che possa mettere in discussione la terzietà della sua azione ovvero connotarla politicamente", si legge in una nota di Palazzo Madama.

La presidente ha spiegato di non aver votato né "per la maggioranza, né per l'opposizione", ma di essersi "espressa a favore di una proposta avanzata da un singolo componente della Giunta, al fine di garantire la mera funzionalità degli organi del Senato".

Nel caso di rinvio a processo, Salvini rischia fino a 15 anni di carcere per il reato di sequestro di persona.

(Unioneonline/F)
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