Due uomini sono stati arrestati a Sant'Antioco per la notte di fuoco tra il 6 e il 7 febbraio 2020. Si tratta di un 44enne e un 42enne, C.P. e C.A.

Per mesi i carabinieri hanno cercato di dare delle spiegazioni a quanto accaduto in quella folle notte, alla fine ci sono riusciti.

I FATTI - Tutto è cominciato alle 23.37, quando è andata a fuoco l'auto della responsabile dei servizi sociali del comune, fiamme che si erano estese anche alla vettura del marito della donna.

Dopo quasi 3 ore, alle 2.30, è toccato al bar "Wikiky", struttura totalmente in legno vicina alla pineta. Arrivarono i Vigili del fuoco di Cagliari ad evitare quella che poteva essere una tragedia. Ancora, alle 4 è toccato a un'Apecar in via San Giovanni Bosco.

LE INDAGINI - Qualche testimone aveva visto qualcosa, ed è bastato per indirizzare i militari. Tutti i bersagli presi di mira quella notte avevano avuto da ridire con i piromani, due vecchie conoscenze dei carabinieri del posto.

Durante l'inchiesta è emerso un altro incendio, che non ha fatto tanti danni, a una tettoia in legno. I piromani avevano colpito l'obiettivo sbagliato, vicino al luogo che avrebbero voluto danneggiare.

I moventi: di carattere professionale nei confronti della responsabile dei servizi sociali, relativi a un'eredità contesa per il motocarro danneggiato, riguardanti una vecchia discussione per il chiosco.

Insomma, i due avevano deciso di togliersi qualche sassolino dalle scarpe e di farsi "giustizia" da soli.

Le prove raccolte dai carabinieri hanno convinto il gip Ermengarda Ferrarese e il pm Rita Cariello a emettere due ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite stamattina. I due sono stati condotti nel carcere di Uta.

(Unioneonline/L)

IL VIDEO (di Fabio Murru)

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