Nove lavoratori, dal primo pomeriggio di oggi, sono fuori da Casa Serena: si tratta degli addetti (otto donne e un uomo) al servizio lavanderia e stireria dell'istituto per anziani che si avvia verso la chiusura. Un servizio gestito da una ditta d'appalto che, proprio oggi, ha visto scadere il contratto.

"Alcuni di noi sono monoreddito, da oggi ci hanno tolto il pane", denuncia Stefania Lochi, lavoratrice e segretaria territoriale Confsafi.

Casa Serena garantisce, complessivamente, un'ottantina di buste paga, tra diretti, appalti e indotto. Dopo l'annuncio dell'avvio della procedura di chiusura Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Tucs che rappresentano i lavoratori di "Iglesias servizi" (la società in house del Comune da cui dipendono le Oss e che, ora, dovrà occuparsi della lavanderia) hanno proclamato lo stato di agitazione.

Il 9 è previsto un nuovo incontro con il prefetto, nel tentativo di arrivare a una conciliazione. Anche il sindaco, Mauro Usai, ha coinvolto il prefetto manifestando il timore che la chiusura di Casa Serena possa causare problemi sanitari e di ordine pubblico. Che la vicenda dell'istituto per anziani di Iglesias fosse spinosa lo si poteva intuire: 55 anziani cui trovare una nuova sistemazione e un'ottantina di lavoratori da tutelare.
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