Era il 25 marzo del 1735 quando Iglesias - flagellata dall'invasione delle cavallette che portarono vent'anni di carestia - si affidò alla Madonna delle Grazie. Oggi non sono le locuste a preoccupare, ma un nemico invisibile che si chiama coronavirus: subdolo e letale.

Per questo - ieri sera - monsignor Giovanni Paolo Zedda, vescovo della Diocesi di Iglesias, ha voluto rivolgere una nuova preghiera di affidamento alla Madonna delle Grazie, con una celebrazione a porte chiuse (così come impongono le norme per il contenimento del contagio) nell'omonima chiesa.

Il momento di preghiera è stato trasmesso in diretta Facebook dalla pagina ufficiale della Diocesi e le campane delle parrocchie, su invito del prelato, hanno suonato per ricordare alla popolazione la necessità della preghiera comune. "Tutti noi stiamo vivendo una grave crisi - ha detto il vescovo all'inizio della celebrazione - è giusto riunirci in preghiera per affidare la nostra sofferenza, la nostra preoccupazione e, soprattutto, la nostra speranza".
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