Ira e preoccupazione per il possibile ridimensionamento dell'organico lavorativo negli stabilimenti della Rwm sono i sentimenti dominanti all'indomani dell'annuncio Facebook con cui il vice premier Luigi Di Maio ha indicato come imminente lo stop alle esportazioni belliche italiane verso i Paesi coinvolti nel conflitto yemenita.

Per la Rwm, che ha nell'Arabia Saudita il principale contraente, si tratta sicuramente di una mazzata che mette a rischio l'organico lavorativo. Già all'indomani dell'approvazione della mozione parlamentare sul blocco all'export bellico l'ad Sgarzi aveva annunciato lo stop a nuove assunzioni e rinnovi di contratto molto brevi.

L'annuncio di Di Maio ha creato ulteriore apprensione. Non intende celare la sua rabbia il sindaco di Domusnovas Massimo Ventura: "È una decisione scellerata e saremo unicamente noi a pagarla. Il Governo non può permettersi di fare annunci del genere senza aver programmato il domani di un territorio da tempo disastrato. Lunedì invierò una lettera a tutti i sindaci della Provincia: dobbiamo fare fronte comune per difendere la nostra economia confidando anche e soprattutto nel sostegno delle Istituzioni regionali".

Ovviamente anche alla Rwm la notizia non è stata presa bene: "Facile prendere queste decisioni senza preoccuparsi di indicare quali siano le alternative" osserva Enzo Lai, segretario territoriale della Femca Cisl rappresentata nella Rsa di fabbrica. "Sulla questione morale siamo tutti d'accordo ma questa sembra un'iniziativa volta a colpire solo le produzioni della Rwm e non inciderà sulla fine del conflitto in Yemen". Da Lai anche un appello: "Abbiamo necessità di sapere cosa si prospetta per la fabbrica ed i lavoratori, le Istituzioni ci convochino al più presto".
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