Omicidio Madau: "Il marito di Federica era consapevole di uccidere"
In aula la relazione dei periti sullo stato mentale di Gianni Murru accusato di aver ucciso la moglie nel marzo 2017Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Un uomo preciso e controllato".
Gianni Murru - l'ex tabaccaio di Iglesias che il 2 marzo del 2017 uccise, con almeno dieci coltellate, la moglie Federica Madau - è stato definito così dagli psichiatri Enrico Zanalda e Marco Lagazzi, nominati dalla Corte d'Assise d'Appello nel corso del processo che si sta svolgendo a Cagliari.
I due specialisti sono stati sentiti nella tarda mattinata di oggi, nel corso dell'udienza fissata proprio in seguito della perizia psichiatrica cui è stato sottoposto l'imputato, condannato in primo grado a 30 anni con sconto di un terzo della pena per la scelta del rito abbreviato.
La nuova perizia è stata eseguita perché Murru (presente anche oggi in aula) ha presentato ricorso, attraverso il suo difensore, l'avvocato Gianfranco Trullu.
Le parti civili (la mamma, la sorella e le tre bambine di Federica) sono rappresentate dagli avvocati Annarella Gioi, Duilio Ballocco e Alessandra Ibba.
Zanalda e Lagazzi, nei giorni scorsi, avevano depositato la loro relazione, evidenziando che Murru "al momento dei fatti presentava un disturbo dell'adattamento con ansia e umore depresso, reattivo a situazioni di stress esistenziale e familiare".
"Tale condizione meritava l’attenzione clinica riservata dal servizio psichiatrico territoriale, ma non integrava in alcun modo una condizione di infermità rilevante in sede psichiatrico-forense".
Per i periti nominati dalla Corte l’uomo, di fatto, era consapevole di ciò che faceva quando, la sera del delitto, si scagliò contro l’ex moglie, massacrandola a coltellate.
La stessa Corte (presieduta dal magistrato Gemma Cucca, mentre il Procuratore generale è Francesca Nanni) ha rinviato l’udienza al 3 giugno, per dare modo allo psichiatra Antonio Laddomada (nominato dalla difesa, ma oggi impossibilitato a presenziare all’udienza) di confrontarsi con gli altri due specialisti.
Per la discussione e, probabilmente, la sentenza bisognerà attendere il 17 giugno.