Un debito pesante da ripianare quello derivante dal terribile incendio che il 27 luglio 2019 distrusse i capannoni delle società Inversol ed ÈAmbiente, nella zona industriale di Porto Torres. Un debito fuori bilancio di circa 1 milione e 400mila euro causato da altri che grava sul Comune e sui cittadini. Ora la Regione Sardegna ha previsto una voce nella prossima manovra finanziaria che potrebbe coprire la spesa richiesta all'ente comunale per i danni provocati dal rogo.

Un'emergenza ambientale a cui la precedente amministrazione aveva risposto con una serie di ordinanze per bonificare l'area attraverso il trasferimento dei rifiuti liquidi inquinanti nelle autobotti di alcune ditte, le quali hanno provveduto allo stoccaggio del materiale contaminato. Autocisterne che, per un lungo periodo, hanno sostato nella zona industriale prima che i rifiuti venissero trasferiti nelle piccole cisterne e custodite nel Centro intermodale in attesa di essere smaltite in discarica. Costi relativi al servizio di ritiro e smaltimento dei rifiuti tossici, stoccati per mesi in 20 cisterne messe a disposizione da tre imprese, più il servizio di vigilanza delle autobotti in sosta nella zona industriale. Spese che i legali delle ditte hanno chiesto all'amministrazione.

Solo con l'approvazione della finanziaria regionale che contenga la copertura del debito sarà possibile sbloccare quelle risorse. "Stiamo cercando di capire se la Regione interverrà parzialmente o totalmente - ha detto il primo cittadino Massimo Mulas - in modo da evitare all'Ente comunale un blocco di risorse così importante".
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