Obbligo di mascherine e guanti per entrare in tutti gli esercizi commerciali di Porto Torres. Lo ha deciso il sindaco Sean Wheeler con un'ordinanza in seguito alle segnalazioni sempre più frequenti di mancato utilizzo di tali dispositivi da parte dei cittadini per recarsi presso i punti vendita aperti e gli uffici pubblici.

"È imprescindibile che, in un contesto di emergenza sanitaria quale quello attuale - ha detto il sindaco -, si debba ritenere assolutamente prevalente la tutela della salute pubblica". Pertanto il provvedimento stabilisce il divieto ai cittadini di entrare all'interno degli esercizi commerciali aperti e degli uffici pubblici senza indossare una mascherina protettiva e i guanti.

Intanto l'amministrazione comunale ha provveduto ad acquistare direttamente e tramite donazioni Dpi finalizzati alla distribuzione alla popolazione eventualmente anche tramite i medici di famiglia. Ma in attesa delle forniture l'ordinanza fa riferimento a mascherine in genere, anche auto prodotte, a condizione che siano in grado di coprire in maniera efficace e completa sia il naso che la bocca.

Nel provvedimento anche l'obbligo per gli operatori impegnati all'interno di attività di commercio, nella ricezione del pubblico o comunque a contatto con la clientela, di indossare dotazioni protettive e guanti, con il divieto assoluto di indossare mascherine con valvola di tipo Ffp2 e Ffp3, che costituiscono una efficace protezione solo per chi le indossa ma che risultano pericolose per gli altri.

Il sindaco invita, inoltre, i cittadini a rispettare la raccomandazione di recarsi solo una persona per famiglia presso i negozi di generi alimentari che osserveranno la chiusura la domenica e nei festivi compreso il lunedì di pasquetta.

I MEDICI - Oggi, intanto, si è tenuto un confronto in videochiamata via Skype tra il primo cittadino, il vicesindaco Marcello Zirulia e i medici di base Giovanni Manca, Laura Cadeddu e Maria Goduto come rappresentanti della categoria hanno presentato alcuni punti critici ritenuti fondamentali per arginare la situazione di emergenza sanitaria in città.

Su tutti: "Individuare una struttura idonea ad ospitare i pazienti destinati alla quarantena, al fine di isolarli dagli altri componenti della famiglia, in modo da limitare il contagio. Ad esempio l'Hotel Balai, luogo ospitale e sufficientemente isolato, pare adatto a tale funzione". "Gli ospiti della Casa Biccheddu-Deroma, che dovessero risultare negativi al test, - aggiungono i medici - potrebbero essere isolati in un'ala dell'Hotel, in modo da permettere la bonifica della casa madre".

Fra le altre misure richieste anche l'immediata esecuzione dei tamponi in tutte le case di riposo presenti in città, sia per gli ospiti che per il personale, così come per tutti gli operatori sanitari che operano nel territorio comunale: infermieri del Poliambulatorio, dell'assistenza domiciliare integrata (Adi), gli specialisti del Poliambulatorio, i medici di famiglia e i pediatri. "Chiediamo, inoltre, che lo screening venga effettuato nei confronti dei componenti della Polizia Locale, degli operatori ecologici e per i dipendenti delle attività commerciali piccole e grandi - sostengono i medici - compresi i dipendenti del servizio postale addetti alla distribuzione della corrispondenza".

Per far fronte all'emergenza occorre anche intervenire nei confronti della popolazione con l'obbligo delle mascherine per tutti attraverso una distribuzione gratuita, limitando gli stessi spostamenti delle persone attraverso severi controlli da parte della Polizia municipale, organico che secondo i proponenti andrebbe potenziato attraverso assunzioni di nuovo personale a tempo determinato per incrementare la vigilanza all'interno e negli accessi alla città.

"Troppi a fare la spesa e più volte al giorno - dicono i medici - serve un'ordinanza che stabilisca di fare l'approvvigionamento alimentare un massimo due volte la settimana e per un solo componente a famiglia. Inoltre favorire la spesa online e la consegna a domicilio. Si possono ipotizzare modalità di controllo, come prendere il nome del cliente per verificare il rispetto delle regole, o altre modalità da studiare". Infine i medici di base chiedono di organizzare la pulizia della città quartiere per quartiere, con taglio straordinario delle erbacce e lavaggio delle strade e dei marciapiedi, "perché pare inutile sanificare senza prima pulire e bonificare le zone più sporche e sulla disinfezione occorre organizzare l'attività, studiare le priorità delle zone e delle attività da trattare e calendarizzare gli interventi che andranno ripetuti più volte nel corso della pandemia".
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