Il cerchio sull'omicidio di Piero Testoni, il pensionato di Tissi di 70 anni strangolato e ucciso il 13 ottobre scorso nella Repubblica Dominicana, a Boca Chica, si è definitivamente chiuso.

È stata infatti catturata anche la coppia di fuggitivi implicata nel delitto, che si era resa irreperibile dopo il barbaro assassinio, per cui stava pagando in carcere solamente Arisleidi Caraballo, la ventiquattrenne ex convivente della vittima sarda.

La giovane aveva in seguito ritrattato tutto, accusando dell'omicidio il solo Thommy Romero, un balordo di 22 anni di Boca Chica detto "Il Tigre", marito della sorella della Caraballo, Yoeimy, tra l'altro all'epoca dei fatti incinta di sette mesi.

I due fuggitivi sono stati catturati in una zona di Santo Domingo Est, denominata Las Caobas, dove avrebbero trascorso parte della loro latitanza. Yoeimy Caraballo nel frattempo ha anche partorito.

Romero al momento dell'arresto non avrebbe opposto resistenza.

La coppia si trova attualmente in carcere e la giustizia dominicana sta istruendo il processo ai tre.

Le autorità dominicane, a volte contraddittorie, hanno riferito la notizia dell'arresto ai familiari del Testoni durante le vacanze di Natale, ma la cattura dei due fuggitivi è avvenuta il 9 dicembre, come è anche riportato da qualche media locale.

Il nipote della vittima, C.T., di Tissi, dichiara: "Non abbiamo voluto far trapelare nulla, ma la notizia dell'arresto degli altri assassini di nostro zio è vera. Ci hanno avvisato da Santo Domingo le autorità locali durante le feste natalizie. Posso solo dire che non ci costituiremo neanche parte civile. Tanto non servirebbe a nulla. Per noi - conclude - l'arresto della coppia è solo una magra consolazione. Nostro zio intanto non c'è più".

Il sindaco di Tissi Giovanni Maria Budroni, appreso oggi della cattura, tiene a sottolineare: "Non sapevo nulla. Si chiude però una pagina dolorosa. Ora è giusto che tutti gli assassini di Piero paghino per ciò che hanno commesso. Non mi sento di dire altro, per non urtare ulteriormente la sensibilità dei familiari, così duramente colpiti dalla tragedia".
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