La magia del fuoco e l'antica atmosfera della Basilica di San Gavino. Una cornice di tradizione e festa quella che si è svolta nel piazzale delle Cumbessias a Porto Torres con "Lu Fuggaroni di Sant'Antoni", uno dei santi maggiormente invocati con uno stile mai sobrio, tra balli, canti e tante prelibatezze culinarie.

È l'inizio del carnevale come racconta la tradizione. In tanti non solo voluti mancare al rito dell'accensione del fuoco al centro della piazza delle Cumbessias, dove alle 18.30 iniziava a sentirsi il calore delle fiamme propiziatorie, benedette dal parroco don Perino e dalle stelle. Tutto attorno si è riunita la collettività, così che il fuoco è diventato occasione di divertimento e di unione. Ai margini del falò, infatti, improvvisati i balli sardi accompagnati dalla musica di un organetto, e la scena delle danze di "cummari e cumpari di fuggaroni" ha inizio: tenendo un bastone alle due estremità si rinsaldano vecchie amicizie e se ne creano delle nuove diventando compari e comari del grande fuoco.

Poi si beve un bicchierino in compagnia, si cantano versi in rima o, molto più semplicemente, si scambiano quattro chiacchiere tra amici e conoscenti, ma soprattutto si gustano le pietanze di ceci e fave, e i dolci realizzati con maestria e amore da coloro che ormai da diversi anni non si fanno trovare impreparati nell'organizzazione dell'evento. Sono l'associazione culturale Intragnas in collaborazione con la parrocchia di San Gavino e il Comune di Porto Torres che mantengono viva la tradizione grazie anche al supporto della Casa di riposo Biccheddu.
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