Prime deposizioni dei testi della difesa nel processo a carico del neurologo Giuseppe Dore e di altre venti persone, sotto accusa per i presunti maltrattamenti ai danni dei malati di Alzheimer e per altri reati, tutti collegati all'utilizzazione della terapia denominata "psiconeuroanalisi".

Dopo i testi citati dal pm Gianni Caria, i giudici del Tribunale di Sassari hanno iniziato a sentire le persone indicate dai legali degli imputati e non sono mancati i colpi di scena.

Una teste, una donna vicina all'associazione Aion di Ittiri, dopo avere confermato di essere stata in cura da Dore, ha raccontato un episodio che chiama in causa il supertestimone del processo.

Si tratta di Davide Casu, il collaboratore di Dore che, per primo, raccontò dei presunti episodi di maltrattamento ai danni dei malati, facendo scattare le indagini dei carabinieri.

La donna ha rievocato una circostanza, avvenuta qualche anno fa durante un viaggio in auto. La teste ha raccontato in aula che Casu tentò di molestarla.

Inoltre la donna ha anche detto che lo stesso Casu aveva motivi di risentimento nei confronti del neurologo di Ittiri.

Gli altri testimoni sentiti dai giudici (collegio presieduto dal magistrato Mauro Pusceddu) hanno spiegato di avere verificato personalmente i miglioramenti dei pazienti sottoposti alla terapia del neurologo Giuseppe Dore.
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