Sì al Piano strategico "per l'eradicazione e il contenimento degli animali domestici inselvatichiti" presenti sull'isola dell'Asinara.

Il consiglio direttivo del Parco ha approvato il progetto esecutivo finanziato dalla Regione con un importo pari a 1 milione di euro diviso in due annualità, con l'obiettivo di gestire il sovrappopolamento di cavalli, cinghiali, capre e gatti.

Sul Parco sono presenti circa 180 cavalli allo stato brado, ma con un bando aperto alle adozioni alla sede di via Ponte Romano sono pervenute circa 450 richieste.

"Sarà possibile affidarne in adozione almeno 100 e lasciare 80 unità - ha detto Vittorio Gazale, direttore del Parco - un numero sostenibile come richiesto dall'Ispra".

Oltre 500 i cinghiali derivati dall'incrocio dei maiali e dei cinghiali rimasti sull'isola al momento della cessazione dell'attività carceraria.

"Determinano problemi alla disseminazione del leccio nella parte nord dell'Isola - spiega Gazale - alla diffusione delle piante bulbose e gravi danni all'avifauna. Il Piano del parco e studi scientifici ne richiedono la totale rimozione".

Un'altra criticità è rappresentata dalle capre, 1700 capi che pascolano all'Asinara con seri problemi per alcune specie della flora, in particolare l'euforbia.

L'obiettivo è di allontanare almeno 1400 capre. Infine i gatti inselvatichiti, circa 60 animali di cui l'80 per cento sono stati sterilizzati come previsto dal Piano.

"L'Agenzia regionale Agris ha mostrato disponibilità per la ricerca scientifica e la sperimentazione per valorizzare le biodiversità presenti sull'isola- aggiunge Antonio Diana, vicepresidente del Parco - e l'associazione allevatori della Regione Sardegna (AARS) contribuirà all'allontanamento dei cavalli con la produzione dei necessari passaporti. Inoltre si rende disponibile a studiare con l'Ente Parco le caratteristiche morfologiche e produttive della capra sarda presente sull'isola dell'Asinara".
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