Un'altra centenaria di Seulo: Cosima Boi, nata il 29 ottobre 1920 sul finire della pandemia di influenza spagnola oggi segna l'importante traguardo dei cento anni ancora sotto il segno di una pandemia.

Tzia Cosumina, come la chiamano tutti in paese, si trova al Policlinico di Monserrato dove domenica scorsa è stata ricoverata a causa di un problema banale eppure fastidioso: calcoli biliari. La centenaria, sarà dimessa presto e allora festeggerà il suo secolo di vita con gli operatori della Casa di Riposo di Donori, dove risiede dal 2018, e i suoi adorati nipoti.

Lucidissima, la sua salute è buona a parte gli acciacchi, è il caso di dire, dovuti all'età e un deambulatore che l'aiuta a tenere il passo fermo. Nel Dna di Cosumina è racchiuso il segreto della longevità: suo padre Francesco è stato un ultracentenario (centodue anni) la sorella Caterina arrivata a novantanove anni; l'altra sorella, Antonia ha attraversato centotré primavere, con lei Cusimina ha vissuto a Seulo fino al 2018.

Una vita trascorsa nel centro barbaricino, gli unici viaggi oltre i confini seulesi sono stati quelli a Cagliari in occasione di qualche visita medica. In una famiglia di allevatori, la vita della centenaria si è divisa tra il lavoro a casa e quello in montagna; l'affetto per i nipoti; l'aria buona, il cibo genuino e frugale. Forse la ricetta per vivere cent'anni in salute.
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