L'ultimo colpo (almeno tra quelli denunciati) l'ha messo a segno due settimane fa ai danni di una pizzeria.

Il truffatore ha chiamato per prenotare undici pizze giganti e ha anche chiesto una bottiglia di champagne.

"Non ne abbiamo", è stata la risposta dell'artigiano. "Nessun problema, chiamo l'enoteca e chiedo di portarla da te. Poi, quando vengo a ritirare le pizze, pago anche lo champagne". Detto, fatto. Nel giro di pochi minuti, si presenta alla pizzeria un (finto) collaboratore dell'enoteca che consegna lo champagne: "98 euro". Il pizzaiolo paga. All'ora di consegna delle pizze, però, non si presenta nessuno. L'artigiano capisce di essere stato truffato: la conferma arriva il giorno dopo quando scopre l'enoteca non ha mandato nessuno e che quella bottiglia costa, in realtà, una ventina di euro.

Ma sono tanti i colpi da pochi euro messi a segno da questi truffatori: ritiro di pacchi per i vicini, sponsorizzazioni false, bollette di Abbanoa o Enel farlocche. Eppure sono poche le denunce. Perché le vittime si vergognano della loro ingenuità. Perché, in fondo, si tratta sempre di cifre limitate. E perché hanno paura: a mettere a segno questi colpi potrebbe essere gente del paese. Si temono, dunque, eventuali vendette.
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