Da oltre un mese a "La Collina" non entra e non esce nessuno. Fatta eccezione per pochissimi educatori e operatori autorizzati.

Nella comunità alle porte di Serdiana don Ettore Cannavera manda avanti le cose e si prende cura di nove persone che qui seguono percorsi alternativi al carcere e alla detenzione. Dall'inizio dell'emergenza sanitaria anche da queste parti le cose sono cambiate parecchio.

Mascherine obbligatorie in tutti i locali, niente strette di mano o abbracci, niente incontri con amici e parenti. Sospese tutte le attività del giovedì, il giorno della settimana dedicato a seminari e appuntamenti pubblici. Ma don Ettore, nonostante le difficoltà, vuole lanciare un messaggio di speranza.

"Siamo fortunati, abbiamo dieci ettari per passeggiare e possiamo sfruttare questo momento per riflettere e ripensare alla nostra vita. Dobbiamo ricordarci quali sono le cose veramente importanti".

Per il resto nella comunità creata da don Ettore ormai 25 anni fa per offrire una via alternativa al carcere, proprio come altrove, si attende che l'emergenza finisca e la vita ricominci a scorrere.
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