Ha solo quattro mesi la bimba che vive con la mamma nella sezione femminile del carcere di Uta.

Secondo quanto reso noto da Maria Grazia Caligaris - dell'associazione "Socialismo Diritti Riforme" - la neonata si trova in una cella nido con la madre che deve scontare una pena definitiva.

"Non è la prima volta - spiega Caligaris - che una creatura con pochi mesi di vita varchi il cancello del carcere. La circostanza è ovviamente legata al fatto che una neonata non può essere separata dalla madre. Certo è che una presenza così fragile richiede una grande attenzione sia da parte della Polizia penitenziaria sia da parte dell'Area Sanitaria, anche se le condizioni fisiche e umane della struttura detentiva sia rassicuranti".

"La bambina, come tutti i neonati, ha necessità di continue verifiche sanitarie - aggiunge -. L'Istituto infatti deve farsi carico non solo delle vaccinazioni ma anche dell'alimentazione e delle visite pediatriche. Una condizione che tiene impegnata, con particolare cura, l'Area Sanitaria. La speranza è che la sua permanenza in carcere, al di là della sensibilità di tutti gli operatori penitenziari, possa concludersi nel più breve tempo possibile".

(Unioneonline/s.s.)
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