Dieci anni e mezzo di carcere per Ignazio Siddi, 44 anni di Capoterra, e l'assoluzione con formula piena ("per non aver commesso il fatto") all'amico e compaesano Francesco Farigu, 42 anni.

Si è chiuso così, con una condanna e un'assoluzione, il processo per la morte di Vincenzo Crisponi, stroncato il 13 febbraio 2018 a Capoterra a causa di un infarto seguito ad un pestaggio.

Poco dopo, i carabinieri avevano arrestato Siddi e Farigu, ritenendo che fossero stati loro ad aggredire in piazza la vittima per una vicenda di poco conto: una disputa per uno spinello.

Subito dopo, il pm Gaetano Porcu aveva contestato ad entrambi l'omicidio preterintenzionale, ottenendo il rinvio a giudizio davanti alla Corte d'Assise presieduta dal giudice Tiziana Marogna (a latere Giorgio Altieri).

Durante l'intero dibattimento numerosi testimoni hanno ricostruito quanto accaduto in piazza quel giorno e, questa mattina, la parola è passata al pubblico ministero e agli avvocati per la discussione.

L'accusa, ritenendo entrambi gli imputati responsabili della morte di Crisponi, ha chiesto 10 anni e mezzo per Siddi e 4 anni e mezzo per Farigu, mentre gli avvocati difensori hanno sollecitato l'assoluzione: Lisu (per Farigu) chiarendo che il suo assistito non ha partecipato al pestaggio, limitandosi a tenere il cane dell'amico, i legali Marco Podda e Antonello Garu sottolineando che non ci fosse una certa relazione diretta tra il pestaggio e l'infarto.

La Corte d'Assise ha riconosciuto anche una provvisionale di oltre 100mila euro ai familiari della vittima, costituiti parte civile con gli avvocati Salvatore Casula e Georgia Demurtas.
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