Vincenzo, pestato a morte a Capoterra. L'omicida: "Non volevo, mi ha provocato"
Vincenzo Crisponi, 56 anni, sarebbe stato ucciso per aver rifiutato l'acquisto di uno spinello offertogli da Ignazio Siddi, 43 anni, e Francesco Farigu, 41.
Al diniego, i due avrebbero spinto Crisponi, che si trovava in sella al suo scooter, facendolo cadere a terra e saltandogli addosso.
L'uomo, bloccato dal peso del mezzo, sarebbe stato colpito con più pugni fino a restare sull'asfalto in stato di incoscienza. Morto. Poi Farigu e Siddi sono fuggiti.
È la ricostruzione dei carabinieri della stazione di Capoterra e del Nucleo investigativo provinciale di Cagliari sul delitto commesso ieri sera davanti al parco giochi di via Satta.
Un quadro costruito grazie alle testimonianze di chi ha assistito alla scena e a ulteriori approfondimenti investigativi dei militari, coordinati dal pm Gaetano Porcu.
Gli uomini dell'Arma hanno fermato i due presunti responsabili poco dopo: Farigu era già a casa, Siddi (ritenuto il principale responsabile dell'accaduto) era vicino al parco.
Portati in caserma, sono stati fermati e trasferiti in carcere a Uta poco prima di mezzanotte. La Procura ha disposto l'autopsia sul corpo di Crisponi, invalido civile, e potrebbe contestare ai due indagati l'omicidio preterintenzionale.
Ma Siddi, in lacrime nella sua cella, ha giurato: "Non volevo ucciderlo, non volevo". A suo dire Crisponi, con il quale c'erano stati dissapori precedenti, lo aveva "provocato".
L'uomo ha negato una responsabilità di Farigu e che la causa scatenante della lite fosse la mancata cessione di uno spinello, ma la tesi diverge con quella della Procura e dei carabinieri.
Domani sarà eseguita l'autopsia, venerdì si terrà l'udienza di convalida del fermo davanti al gip.
Andrea Manunza
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