Un bambino di undici anni multato con una sanzione di 50 euro per essere entrato nel parco delle Terrecotte di Assemini in sella alla sua bicicletta. Il cartello all'ingresso dell'area parla chiaro: "È vietato giocare al pallone o introdurre mezzi".

L'episodio suscita comunque indignazione: è giusto che gli agenti della polizia municipale non abbiano chiuso un occhio, limitandosi a un rimprovero? Il ragazzino, non accompagnato dai genitori, voleva solo divertirsi con gli amici. Senza, considerata l'età, badare ai divieti che impediscono a lui e ai coetanei di giocare a calcio e andare in bici nei parchi della città: possono farlo solo per strada, tra i pericoli.

La protesta

Il verbale, intestato al padre, è arrivato mercoledì. "I vigili hanno fermato nostro figlio e tre coetanei, ai quali non sappiamo se sia arrivata la multa", raccontano i genitori. "Un agente ha chiesto loro le generalità. Quando il bambino ce l'ha raccontato, abbiamo pensato si trattasse di un avvertimento". E invece era tutto vero: "Non siamo neppure stati avvertiti. Che alternative hanno i bambini per divertirsi? In tutti i parchi è vietato inoltre giocare a calcio: anche per questo, in passato, il gruppetto era stato rimproverato. Dal giorno della multa, nostro figlio gira in bici per strada, con tanti pericoli. È giusto che la legge venga rispettata, ma non si prova vergogna a scagliarsi contro minorenni, senza contattare i genitori?".

I vigili

Il capitano Giovanni Carboni, comandante della polizia locale, puntualizza: "I ragazzini sono stati avvertiti decine di volte e nessuno è stato multato dopo un primo richiamo. Non possiamo rimproverarli ogni giorno e non abbiamo mai redarguito chi entra a piedi con la bicicletta: ma loro pedalano sull'erba e creano pericoli alle famiglie con neonati, ai quali è destinata l'area giochi. L'ordinanza va rispettata".

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