Un ventottenne di Ghilarza è stato rinviato a giudizio per stalking.

Secondo quanto accertato dai carabinieri durante le indagini l'uomo avrebbe iniziato a perseguitare la moglie e la mamma dei suoi tre bambini quando la donna ha chiesto la separazione e poi sono proseguiti quando la coppia si è separata. L'uomo ha iniziato a seguirla, spiarla e inviarle messaggi violenti: "Occhio a come ti vesti, stanotte ti seguo e vedi cosa succede se ti trovo con qualcuno". E ancora avvertimenti dal tono piuttosto intimidatorio "attenta che ho la pistola", infine le minacce chiare e pesantissime: "Finisci in una cassa sotto i cipressi. Io andrò in galera, ma tu in paradiso". La donna, sempre più preoccupata per i comportamenti violenti dell'ex marito, già da tempo si era rivolta alle forze dell'ordine e aveva ottenuto l'ammonimento. Ma il ventottenne non si era curato di quel provvedimento e ha continuato con quegli atteggiamenti persecutori. Alla fine la donna ha presentato un'ulteriore denuncia e al termine dell'indagine, il ventottenne è finito davanti al Tribunale.

Oggi durante l'udienza preliminare, il pubblico ministero Sara Ghiani ha chiesto il rinvio a giudizio per stalking, mentre l'avvocato difensore Massimiliano Carta ha sollecitato il non luogo a procedere. La donna, vittima dei comportamenti persecutori, è assistita dall'avvocata Oriana Colomo. Alla fine la giudice Federica Fulgheri ha fissato l'apertura del processo l'8 gennaio.
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