Ritirano porta a porta i rifiuti ma ormai è un lavorare al buio. Gli operatori della nettezza urbana non sanno se nelle abitazioni ci sono persone in quarantena e il lavoro diventa ogni giorno più pericoloso. La denuncia arriva dalla Funzione pubblica Cgil che sottolinea come "nessuna delle amministrazioni comunali dell'Oristanese voglia dare il numero civico delle case in cui vivono persone positive - sostiene il segretario Simone Sphaiu - Capiamo le ragioni di privacy, ma crediamo sia fondamentale anche tutelare i lavoratori del settore che sono esposti a seri rischi".

L'Istituto superiore della Sanità e la Regione hanno dato precise indicazioni per lo svolgimento dei servizi di raccolta, trasporto e conferimento finale dei rifiuti urbani derivanti da utenti positivi al Covid. "Dalle segnalazioni che arrivano dai vari cantieri di igiene ambientale del territorio emerge che né le aziende né le amministrazioni si sono adeguate alle norme precauzionali - va avanti - così ci ritroviamo a gestire questo tipo di rifiuti come se fossero normali rifiuti domestici".

Questa situazione crea un potenziale rischio per gli operatori che devono raccogliere le buste senza conoscerne l'origine ma crea pericoli anche per la comunità dal momento che i rifiuti anziché finire al termovalorizzatore, vengono portati negli impianti di trattamento ordinario insieme a tutti gli altri rifiuti urbani: "Il rischio concreto è di innescare nell'impianto oristanese un ulteriore potenziale focolaio di diffusione". La Funzione pubblica Cgil chiede dunque un intervento urgente per invertire la rotta e trovare al più presto una soluzione.
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