È una vera banda di professionisti ad aver messo a segno il colpo di Capodanno di due anni fa al commerciale di Porta Nuova ad Oristano. Per quel fatto sono finiti in manette due dei quattro ladri, Alberto Melis, 52 anni, di Pabillonis, e Andrea Piras, 30enne di Dolianova, entrambi disoccupati. Il terzo arrestato è Roberto Pes, 58enne di Cagliari che si occupa di "compro oro", titolare di un negozio nel capoluogo sardo.

I dettagli del loro arresto sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa dal procuratore della Repubblica Ezio Domenico Basso, dal questore di Oristano Giusy Stellino e dal capo della mobile, Samuele Cabizzosu.

I due ladri erano già stati arrestati insieme ad un loro complice il 31 ottobre dello scorso anno, prima che mettessero a segno il furto in una villa di Mogoro. Gli agenti della mobile di Oristano li stavano tenendo da tempo sotto controllo proprio perché sospettati del furto milionario al centro commerciale oristanese. Gli investigatori avevano raccolto molti indizi dai filmati registrati dalle telecamere di Porta Nuova. Attualmente erano in prova ai servizi sociali.

Per loro è pero è scattato l'arresto con le accuse di concorso in furto aggravato. Ed è finito in manette il commerciante titolare di un negozio di Cagliari e intermediario di oro grezzo con il Sudafrica. Attraverso le immagini la polizia ha scoperto che i quattro ladri, due sono ancora da individuare, avevano studiato il piano nei minimi dettagli, utilizzando anche sofisticati strumenti tecnologici capaci di bloccare i segnali di allarme e rendere inutilizzabili i cellulari.

Il colpo al centro commerciale, che aveva fruttato 250mila euro in gioielli e oro (valore commerciale), era iniziato alle 21 del 31 dicembre e si era concluso alle 6,30 del giorno successivo. I ladri avevano realizzato ben 5 fori nel cemento, calandosi all'interno del locale con delle scalette di metallo. Prima avevano forato il tetto e il pavimento del negozio di scarpe Carpantinus di Felice Bifulco e quindi si erano calati all'interno del negozio di abbigliamento Motivi, dove era stata scassinata una cassaforte. Il colpo grosso era stato però messo a segno nell'oreficeria di Alberto Piras, dove sono stati rubati la maggior parte di oro e gioielli. Il bottino non è stato recuperato, probabilmente era stato venduto qualche giorno dopo.

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