Niente gommone per i barracelli di Cabras.

Il mezzo, nonostante il finanziamento da parte del Ministero di 35mila euro sia nelle casse dell'Area marina protetta del Sinis da marzo, per ora non potrà essere acquistato.

Ciò vuol dire che la compagnia continuerà a effettuare i controlli solo da terra.

Spiega cosa è accaduto il direttore del parco Massimo Marras, 42 anni: "La Capitaneria, che deve far rispettare il codice della navigazione, oltretutto risalente al 1932, per il controllo in mare pretende un gommone adibito a 'barca da lavoro' che costa molto di più, circa 80mila euro. Noi però non possiamo affrontare questa spesa. Si tratta di un'imbarcazione con motore diesel e con costi eccessivi. Per il semplice controllo della costa da parte dei barracelli basterebbe un gommone da diporto che si può acquistare con 35mila euro".

Ma il sindaco di Cabras Andrea Abis non vuole perdere le risorse: "Siamo al lavoro per chiedere al Ministero un ulteriore finanziamento, in modo da poter comprare un mezzo che una volta in acqua non rischi di essere sanzionato. Non utilizzare questi 35mila euro sarebbe un vero peccato. Del resto per noi sarebbe un modo in più per tenere sotto controllo la costa, e quindi anche i pescatori abusivi".
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