"Ha diritto a essere curato e la sua salute deve essere salvaguardata". Un nuovo appello arriva dall'associazione Socialismo Diritti Riforme per Mario Trudu.

Originario di Arzana, 69 anni e in carcere da 40, sta scontando l'ergastolo di tipo ostativo a Massama.

Soffre di fibrosi polmonare e gli è stata fatta una diagnosi di tumore alla prostata. "Da due mesi - spiega Maria Grazia Caligaris, presidente di SDR - sta aspettando di essere sottoposto a una TAC per valutare l'opportunità di un intervento chirurgico o di una cura chemioterapica o radiologica. Ciò equivale a una condanna aggiuntiva e a un trattamento disumano e degradante che lo Stato non può permettersi".

"Le sue condizioni di salute - prosegue insieme al legale Monica Murru - sono precarie e appaiono incompatibili con il regime detentivo. La fibrosi polmonare è una complicazione che può portare alla mortalità. Il tumore prostatico non si ferma in attesa che qualcuno si prende la briga di avviare una cura adeguata. È noto, del resto, che un detenuto ha diritto di accedere alle strutture private convenzionate per gli accertamenti diagnostici e le cure".

"Rivolgiamo quindi un appello al Garante nazionale Mauro Palma affinché valuti l'urgenza di far rispettare le norme vigenti. Si tratta - concludono Caligaris e Murru - di procedere celermente alla diagnostica e a un ricovero in un ospedale per l'intervento chirurgico e/o in una Residenza Sanitaria affinché l'anziano detenuto possa trovare l'assistenza indispensabile per la cura delle gravi patologie in atto. Non è la libertà al centro della vicenda ma il diritto umano che deve prevalere specialmente quando le condizioni di una persona appaiono davvero gravi".

(Unioneonline/s.s.)
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