Era quello che, all'inizio, si era mostrato più "tosto", poi però è stato lui a svelare dove si trovava il corpo di Manuel Careddu, il 18enne di Macomer ucciso e sepolto sulle sponde del lago Omodeo e ritrovato a ottobre.

Riccardo Carta ha dato precise indicazioni su dove si trovasse la fossa di mezzo metro in cui resti della vittima, ormai ridotta quasi a uno scheletro, erano stati nascosti. Erano nel podere in uso al padre di uno di loro, Christian Fodde, vicino a Ghilarza.

È passato più di un mese dall'arresto del gruppo di giovani coinvolti nel delitto - oltre a Carta e Fodde ci sono anche Matteo Satta e due minorenni - e gli inquirenti stanno ricostruendo passo passo la vicenda.

Secondo le ammissioni degli stessi protagonisti, Manuel è stato ucciso a colpi di pala, anche se si attendono le conferme da parte delle indagini. Per la Procura di Oristano il corpo è stato trasportato su una Punto della sorella di Fodde, estranea al caso, sembra dentro un bidone.

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