È entrato in vigore nel fine settimana quello che è stato chiamato "Protocollo Bitti" per la gestione dell'emergenza coronavirus sul territorio comunale.

"Mi auguro che possa diventare presto il Protocollo Sardegna da applicare nei diversi territori dell'Isola interessati dalla pandemia", è il commento del sindaco, Giuseppe Ciccolini.

Il documento si articola su 11 articoli contenenti azioni da intraprendere per affrontare il Covid-19 e nasce dalla necessità "di dare risposte immediate in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica, giustificate sul piano normativo dal Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, dove il sindaco deve adottare le misure necessarie fino a quando non intervengono i soggetti competenti", spiega il primo cittadino.

Il sindaco, Giuseppe Ciccolini (Archivio L'Unione Sarda)
Il sindaco, Giuseppe Ciccolini (Archivio L'Unione Sarda)
Il sindaco, Giuseppe Ciccolini (Archivio L'Unione Sarda)

Tra gli interventi, l'attivazione dell'ambulatorio comunale per l'esecuzione dei tamponi antigenici con personale medico e infermieristico convenzionato col Comune. Il personale è tenuto a conservare i dati degli utenti, secondo la normativa sulla tutela della privacy, e a trasmettere ai medici di medicina generale o ai pediatri di libera scelta i dati dei soggetti risultati positivi.

Segue poi l'istituzione del coordinamento di sanità locale, convocato e presieduto dal sindaco, di cui fanno parte i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e i medici di continuità assistenziale. A quest'organo spetta il compito di monitorare l'andamento dell'epidemia e potrà essere integrato con i medici che svolgono la libera professione, con personale veterinario, infermieristico e amministrativo presente a Bitti o con altre figure delle professioni sanitarie anche collocate in pensione. La partecipazione è volontaria e non è previsto nessun onere a carico della Pubblica amministrazione o del Sistema sanitario. Individuati i soggetti da sottoporre a tampone a seguito di sospetto diagnostico o per avvenuto contatto diretto con un positivo al Covid, questi vengono segnalati via mail al personale di turno dell'ambulatorio comunale.

Medici e pediatri inviano al Servizio di igiene della Assl competente solo i dati di chi è positivo affinché venga seguito direttamente dall'Ats Sardegna. Nel caso in cui quest'ultima non disponga, nei termini previsti dalla normativa, tutte le azioni a tutela dei cittadini, della salute, delle libertà individuali e del diritto al lavoro, gli stessi utenti vengono direttamente seguiti dai medici o dai pediatri e accompagnati in un percorso di guarigione attraverso l'esecuzione del tampone antigenico e molecolare nell'ambulatorio comunale o nelle strutture convenzionate con il Comune di Bitti.

Per quanto riguarda invece i casi più gravi, questi verranno comunque segnalati alle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) attive sul territorio. Medici e pediatri e contattano, con il supporto degli uffici comunali, tutti i soggetti interessati dall'indagine epidemiologica, disponendone, se necessario, la quarantena o l'isolamento fiduciario; certificano poi l'isolamento dei soggetti interessati e la conclusione della malattia. I dati verranno trasmessi al Comune di Bitti e alla locale Stazione dei Carabinieri per la vigilanza sanitaria.

L'Ufficio socio assistenziale del Comune, inoltre, riceve l'incarico di sottoscrivere un'apposita convenzione con l'ospedale Mater Olbia per l'esecuzione dei tamponi molecolari.

Il protocollo prevede un'attenzione specifica per i bambini e gli anziani: si possono disporre eventuali chiusure delle scuole e i quindi i test per bambini e ragazzi così da svolgere le lezioni in presenza e in sicurezza; il Comune invita tutti gli studenti e le persone di ritorno a Bitti da Zone rosse o da aree particolarmente colpite dal Covid, anche nel territorio regionale, a sottoporsi al tampone antigenico rapido nell'ambulatorio Comunale prenotando la prestazione con una e-mail, da inviare all'indirizzo dedicato, e contattando il proprio medico di base. Invece la direzione sanitaria della Casa alloggio Nostra Signora del Miracolo dovrà comunicare ai medici di medicina generale in modo puntuale ogni eventuale caso sospetto all'interno della struttura, garantire il completo isolamento rispetto agli accessi dall'esterno e sensibilizzare il proprio personale per una corretta condotta al fine di evitare condizioni di contagio. Il personale verrà sottoposto periodicamente al test antigenico di controllo.

(Unioneonline/s.s.)
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