Sindacalista della Cgil nel mirino degli attentatori. Fabio Fancello, 56 anni Rsu nella società È-Comune, che in città si occupa della raccolta differenziata è rimasto vittima nella notte tra martedì e ieri di un atto intimidatorio: ignoti hanno dato fuoco alla sua Renault Megane. Un gesto con mille interrogativi ma che dal punto di vista temporale arriva il giorno prima della riunione con i sindacati che la società in house del Comune terrà oggi per perfezionare le assunzioni dei dipendenti precari della ditta. Solo una coincidenza? Saranno gli inquirenti a chiarire tutti gli interrogativi.

L'attentato

Erano circa le due di notte quando la Megane di Fancello, parcheggiata in viale Funtana Buddia, a poca distanza dall'Eurospin, nel quartiere di Città Nuova, ha preso fuoco. L'allarme alle 2.15 è stato praticamente immediato. Le fiamme e l'odore acre del fumo nero che iniziava a sprigionarsi non ha fatto in tempo a divorare l'intero abitacolo, la vicinanza della caserma dei Vigili del fuoco, che dista poche centinaia di metri, e l'immediato intervento dei vigili, ha permesso di limitare i danni. In frantumi un vetro, e i sedili posteriori. L'auto ha preso fuoco nella parte sotto il condotto di rifornimento del serbatoio, dove non ci sono impianti elettrici. Un punto molto pericoloso, il fuoco avrebbe potuto provocare anche una disastrosa esplosione del serbatoio. Sul posto sono giunti i carabinieri di Nuoro che hanno avviato le indagini per risalire agli autori del gesto.

Dimissioni

Poco tempo fa Fancello avrebbe manifestato la volontà di congedarsi dal suo impegno sindacale come Rsu all'interno del cantiere di È-Comune. Una circostanza precedente di qualche giorno l'episodio di ieri notte, a cui sarebbe dovuta seguire alle 10 del mattino una riunione in Comune. Invece la riunione è slittata ad oggi. Forse chi ha agito nel buio, questo non lo sapeva. Oppure ha scelto questa circostanza per confondere gli inquirenti. Una cosa è certa. Dopo le tensioni delle settimane scorse, quando 12 lavoratori di È-Comune erano prima stati licenziati di domenica e successivamente reintegrati, oggi ci sarà una nuova riunione con i sindacati che chiederanno il passaggio da part-time a full-time, ma soprattutto una ridistribuzione interna dei carichi di lavoro.

Fabio Ledda

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