È durata circa sei ore la prima udienza del processo, con rito abbreviato, ai due imputati minorenni, un ragazzo e una ragazza, accusati di aver preso parte all'omicidio di Manuel Careddu, il 18enne di Macomer brutalmente ucciso dal "branco" nel settembre scorso, forse per un un debito di droga, sulle sponde del lago Omodeo.

In aula, al Tribunale dei Minori di Cagliari, anche la mamma della vittima, Fabiola Balardi.

Nel corso della giornata (LA CRONACA) i giudici hanno innanzitutto respinto la richiesta dei legali dei due giovani alla sbarra di procedere con rito abbreviato condizionato alla trascrizione di alcune intercettazioni e a una "perizia di maturità".

Poi il delicato, angosciante momento dell'ascolto delle intercettazioni ambientali: alcuni passaggi della drammatica vicenda "rivissuti" attraverso voci e suoni registrati.

Troppo per la madre di Manuel, costretta a lasciare l'aula "visibilmente scossa" dal troppo dolore.

Quindi, nel tardo pomeriggio, lo stop all'udienza, con la Corte che ha riconvocato le parti il prossimo 29 maggio.

Per gli altri imputati maggiorenni, invece, l'appuntamento in aula è fissato il 5 giugno.

Anche loro, come i loro presunti complici minorenni, sono accusati di omicidio e occultamento di cadavere.

(Unioneonline/l.f.)
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