È stata condannata in abbreviato a 8 anni di carcere per violenza sessuale sul figlio non ancora quattordicenne. Una donna di 45 anni del Medio Campidano, difesa dall'avvocato Stefano Piras, è stata giudicata colpevole di aver inviato una serie di video ad un uomo conosciuto in una chat nei quali compiva atti sessuali col figlio. Assistito dall'avvocato Rocco Guernaccia del foro di Gela, il destinatario dei video - di origini siciliane - è stato condannato a 4 anni.

Si è chiuso così il processo con rito abbreviato davanti alla giudice Ermengarda Ferrarese. Il pm Danilo Tronci aveva chiesto per lei 10 anni e per lui 8. Al termine della camera di consiglio è arrivata ieri la sentenza che ha riconosciuto un risarcimento anche al padre del bambino (costituitosi parte civile con l'avvocata Roberta Argiolas). Al processo erano costituiti parte civile anche un maresciallo e un appuntato dei carabinieri del centro del Medio Campidano (assistiti da Donatella Figus) che la donna aveva denunciato accusandoli di aver redatto falsi verbali. Era stata lei, infatti, a presentarsi in caserma dichiarando di aver inviato dei filmati con scene di sesso all'email di una persona conosciuta in un sito per incontri e svelando li aveva fatti col figlio. Poco dopo, trovandosi indagata, aveva negato anche di essersi presentata alla stazione dei carabinieri, accusando i militari di essere in combutta con l'ex marito. Nelle indagini gli investigatori hanno recuperato i video.

La 45enne è stata così condannata a 8 anni per violenza sessuale su minore, calunnia e fabbricazione di materiale pedo-pornografico, mentre l'uomo conosciuto sul web dovrà scontare 4 anni per la detenzione dei filmati. La giudice ha riconosciuto un risarcimento di 120mila euro per il figlio, 10mila per il padre e 40mila per i militari calunniati.

(fr.pi.)

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