Per spodestare "un grande sindaco" - come si è autodefinito a fine anno Settimo Nizzi, dandosi 10 in pagella e ricandidandosi - ci vuole una grande coalizione. M5S, centrosinistra e riottosi di centrodestra hanno tribolato tanto, ma il nome di Augusto Navone, direttore dell'Area marina protetta di Tavolara, 64 anni, ha messo tutti d'accordo.

La corsa a sindaco di Olbia, a fine maggio, sarà una corsa a due. Con uno schema già sperimentato: nel 2011 il sindaco uscente Gianni Giovannelli batté Nizzi, sindaco prima di lui per dieci anni e rieletto nel 2016, con un ensemble eterogeno.

I due frontman lavorano ai programmi, ma le squadre sono alle prese con candidati e liste. Sono per il Nizzi-bis Forza Italia, Lega, Psd'Az, Riformatori e Uds, ma si tratta con Fdi e alcune compagini civiche: tra cinque e sette liste in tutto.

Sette, o una in più, per Navone, ma senza loghi di partito. I simboli potranno rimandare al Movimento Cinque Stelle, al Pd e ai suoi derivati, al candidato sindaco e ai suoi supporter o ad alcuni pianeti della galassia indipendentista, ma saranno liste civiche.

"All'inizio pensavo a una sparata giornalistica, ma dopo diverse sollecitazioni ho voluto approfondire", racconta Augusto Navone. "Non faccio politica da tanto, ma incontrando i promotori del progetto ho pensato che fosse un'iniziativa valida, fondata sull'ascolto, dal basso. La propensione a progetti civici non mi sorprende, i partiti sono poco propositivi - afferma - basti pensare a Sassari, Quartu o Porto Torres".

Augusto Navone non si candida contro nessuno, ma "a Olbia le scelte sono fatte in solitudine", critica all'avversario. "Ho parlato con numerosi attori locali - confida - l'ascolto si è interrotto, le scelte vengono prese con modalità verticistiche".

La distanza con Nizzi non è solo di metodo. "È stato fatto poco - accusa Navone - i grandi progetti varati o stoppati, come il lungomare o il piano per il rischio idrogeologico, sono di altri". Con lui sarà centrale l'ambiente. "La transizione ecologica ed energetica è l'unico motore di ripresa possibile e può generare sviluppo".

Settimo Nizzi uomo solo al comando? L'interessato sorride. "Lo dice l'opposizione perché non sa fare l'opposizione, pretende di comandare nonostante noi abbiamo sempre avuto la maggioranza", dice il medico 65enne, già parlamentare di Fi. "Da piccolo mi hanno insegnato che quando vincono gli altri, comandano gli altri, mentre se vinco io loro non possono pensare di comandare".

Provocazioni a parte, "si ricandidano tutti gli assessori e tutti i consiglieri di maggioranza - sottolinea - abbiamo fatto gioco di squadra e vogliamo andare avanti insieme".

Su quel che c'è da fare, Nizzi non ha dubbi. "Portare a termine quanto fatto, realizzare le opere per cui ci siamo spesi ma priorità al piano contro il rischio idrogeologico, ora che finalmente il Piano Mancini non può andare avanti, potremo proseguire col nostro progetto".

(Unioneonline/F)
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