È morto sul marciapiede di via Tre Venezie, mercoledì sera, e ora i familiari vogliono sapere perché. Francesco Vargiu, 86 anni, originario di Calangianus, potrebbe essere caduto dal parcheggio di un supermercato a causa di un malore, ma a distanza di 48 ora dai fatti non esiste una spiegazione esaustiva e completa dei fatti. Ieri i parenti più stretti dell'uomo hanno avuto un incontro con i magistrati della Procura di Tempio, la famiglia della vittima ha comunicato ai pm le sue valutazioni sull'accaduto. In attesa dei prossimi sviluppi, i figli di Francesco Vargiu non hanno voluto rilasciare dichiarazioni sulle richieste fatte in Procura. È stato però confermato che la famiglia di Vargiu sta agendo sul piano penale e su quello civile, per avere elementi certi sulla tragedia di mercoledì. I Carabinieri del nucleo radiomobile di Olbia, intervenuti dopo l'incidente, hanno acquisito ed esaminato le immagini di un sistema di videosorveglianza. A quanto pare un filmato documenta l'incidente. Il pm Laura Bassani ha aperto un fascicolo per atti relativi, senza un'ipotesi di reato o indagati. I figli della vittima, però, stanno procedendo per avere un'inchiesta più accurata.

Il parcheggio

Una delle questioni che saranno approfondite nei prossimi giorni è la condizione del parcheggio dal quale è caduta la vittima. In particolare, le caratteristiche del muro di cinta e l'illuminazione della strada. Vargiu è finito sul marciapiede di via Tre Venezie, cadendo rovinosamente da un'altezza di oltre un metro, in un punto dell'area di sosta dove non vi sono barriere di protezione. Se il pensionato di 86 anni ha avuto un malore, circostanza tutta da verificare, ha perso l'equilibrio ed è caduto nel vuoto. L'impatto con il marciapiede è stato violento, la vittima ha riportato una profonda ferita alla testa. Tutti fatti che saranno oggetto di accertamenti a partire dalla prossima settimana. Per ora non ci sono contestazioni formali. I parenti di Francesco Vargiu non accusano nessuno, ma vogliono sapere come e perché è morto il pensionato.

Andrea Busia

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