Sono ancora bloccati nel porto di Propriano in Corsica gli oltre 100 passeggeri che da lunedì scorso attendono di poter rientrare in Sardegna. Il traghetto della Moby, annunciato dalla compagnia di Vincenzo Onorato, non si è visto e gli autotrasportatori sardi, con i tir, i furgoni e le auto, rischiano di rimanere un'altra notte lontano da casa.

Nel porto di Propriano, non ci sono alberghi e i passeggeri, hanno dormito un'altra notte all'interno dei loro automezzi, in condizioni da terzo mondo. Non solo, la maggior parte di loro ha terminato anche il denaro e non ha ricevuto alcuna assistenza. L'odissea era iniziata martedì mattina quando avrebbero dovuto ripartire per l'isola dal porto di Bonifacio con direzione Santa Teresa.

Il traghetto della Moby, quello finito il 6 febbraio contro gli scogli, non sarebbe stato autorizzato dalle autorità corse ad effettuare quel tratto di mare internazionale. I passeggeri erano rimasti bloccati in attesa della nave.

"Mercoledì scorso - racconta un autotrasportatore di Terralba - erano stati imbarcati su una nave francese, della Meridiane, che aveva però fatto guasto ed era stata costretta a rientrare in Corsica. Da allora siamo stati dirottati più volte tra Bonifacio e Propriano, annunciandoci una nave che non è mai arrivata".

Il traghetto promesso anche dalla stessa compagnia della Moby non si è visto nemmeno oggi.

L'assessore regionale dei trasporti Giorgio Todde, dopo quanto accaduto, ha inviato l'ennesima lettera di diffida alla compagnia di Vincenzo Onorato, minacciando anche di rescindere il contratto con la Regione.

"La Regione - si legge nella lettera inviata alla Moby - fa riferimento alla volontà di applicare l'articolo 24 del contratto, il quale prevede l'applicazione di decurtazioni e penali in caso di temporaneo o mancato svolgimento del servizio o comunque di un servizio difforme dall'obbligo contrattuale".

Lo stesso contratto prevede anche, nel caso di superamento dell'importo delle penali del 10% dell'importo contrattuale, "il diritto della Regione di risolvere lo stesso contratto per inadempimento".
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