Avrebbe ammesso la sua colpevolezza la madre del ragazzino di 12 anni, che ha raccontato di essere stato segregato in una villetta delle campagne di Arzachena.

La donna, 43 anni, accusata di maltrattamenti, è stata sentita ieri nel carcere di Bancali dai pubblici ministeri della Procura di Tempio, Luciano Tarditi e Laura Bassani e avrebbe confessato le sue responsabilità: avrebbe segregato il ragazzino in una stanza chiusa dall'esterno, buia e senza letto.

La casalinga avrebbe affermato che la segregazione nella stanza chiusa dall'esterno era una delle "punizioni" inflitte al minore, insieme alle percosse con un tubo, con cui il ragazzino veniva colpito alle ginocchia.

Gesti descritti dal bambino in un diario consegnato dalla presunta vittima dai militari.

La 43enne è stata arrestata insieme al marito dai Carabinieri di Olbia, nella tarda serata del 29 giugno scorso.

L'abitazione è stata posta sotto sequestro su provvedimento ordinato dal gip di Tempio.

(Unioneonline)
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