In Italia si torna a parlare di lockdown totale per arginare la pandemia di Covid-19, alla luce dei rischi rappresentati dalla più aggressiva variante inglese che si va diffondendo anche nel nostro Paese.

Il primo a lanciare l'appello per la stretta è stato il consulente del ministro Speranza, Walter Ricciardi, ma al coro si sono aggiunti anche l'infettivologo del Sacco di Milano Massimo Galli (VIDEO) e il virologo Andrea Crisanti, consulente scientifico, tra l'altro, della Regione Sardegna per quel che concerne la campagna di screening "Sardi e Sicuri".

Ma anche l'Istituto superiore di sanità sollecita "maggiori restrizioni" e così, a livello europeo, l'agenzia per la prevenzione Ecdc.

Sulla stessa lunghezza d'onda Nino Cartabellotta, direttore della Fondazione Gimbe, secondo cui "senza un lockdown totale per due settimane bisognerà continuare con gli stop and go per tutto il 2021".

Insomma, il nuovo governo guidato da Mario Draghi si trova a dover gestire una situazione tutt'altro che rosea, nonostante l'avvio della campagna vaccinale.

Intanto, però, i dati sul virus in Sardegna migliorano, con il tasso di positività sceso allo 0,1% (I dati).

Numeri positivi che inducono Villa Devoto a pensare già alle prossime settimane e ai prossimi mesi, lanciando, anzi rilanciando, una strategia di prevenzione "per tutelare i sardi", fondata sulla richiesta di certificati di negatività o di vaccinazione per chi vorrà sbarcare nell'Isola.

E' però polemica sulle ultime dichiarazioni proprio di Andrea Crisanti, consulente della giunta Solinas. Non per la richiesta di un "lockdown duro subito", nonostante, come detto, i dati positivi che si registrano in Sardegna, ma per le parole pronunciate in tv sull'utilità dei tamponi rapidi, gli stessi usati nel corso del monitoraggio nelle province sarde. Ovvero: "Bisogna buttare a mare questi test rapidi, sono come pistole ad acqua contro il virus, creano un fattore distorsivo senza precedenti".

Frasi che hanno inevitabilmente innescato la polemica politica, su cui lo stesso Crisanti ha poi corretto il tiro precisando che i test antigenici rapidi "vanno bene per lo screening in Sardegna, ma non come lasciapassare sociale, ad esempio per poter andare al ristorante".

(Unioneonline/l.f.)

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