Dopo che ieri il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità un documento politico - che arriverà sulla scrivania del presidente della Repubblica Sergio Mattarella - contro l'ipotesi di stoccaggio di rifiuti nucleari nell'Isola, inserita, con 14 siti papabili, quattro in provincia di Oristano e una decina nel Sud Sardegna, nella mappa delle aree idonee per ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, ora l'obiettivo degli amministratori locali è quello di fare fronte comune in questa battaglia.

Alle 16, nell'ex convento di Mandas, si terrà l'assemblea dei sindaci delle comunità coinvolte dall'avvio dell'iter per l'individuazione delle aree idonee a ospitare il Deposito nazionale delle scorie radioattive. Un'assemblea proposta dal padrone di casa Umberto Oppus e autoconvocata dai primi cittadini di Albagiara, Assolo, Mogorella, Siapiccia, Usellus, Villa Sant'Antonio, Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Tuili, Ussaramanna, Gergei, Las Plassas, Villamar, Siurgus Donigala, Segariu, Guasila e Ortacesus.

La battaglia che unisce i territori non può essere combattuta in ordine sparso. "L'incontro servirà a definire le linee guida da seguire per contrastare, in maniera univoca, questa folle idea", spiega Raimondo Deidda, sindaco di Siapiccia.

L'assemblea è convocata per ribadire la contrarietà delle comunità alla scelta di stoccare nel territorio sardo scorie radioattive. Paola Casula, sindaco di Guasila e presidente dell'Unione dei Comuni della Trexenta, sottolinea l'inopportunità di affrontare un tema così delicato nel bel mezzo di una pandemia: "Aspetteremo di avere documenti ufficiali, ancora non pervenuti, ma continueremo la nostra battaglia nell'opporci a qualunque possibilità di stoccaggio in Sardegna di scorie radioattive, ricordando anche che la nostra terra non ospita neanche un centro di produzione di scorie".

(Unioneonline)

I dettagli su L’Unione Sarda oggi in edicola
© Riproduzione riservata