Il parere del Cts sulla riapertura delle discoteche c'era ed era negativo. La Repubblica è riuscita a scovare la mail degli esperti alla Regione, datata 6 agosto.

Il Comitato tecnico scientifico sardo si era opposto alla decisione di Solinas di continuare a tenere aperte le discoteche. Il parere dei 4 esperti - Stefano Vella, Pietro Cappuccinelli, Francesco Cucca e Giovanni Sotgiu - è stato inviato, tra gli altri, all'assessore Mario Nieddu e al direttore generale della Sanità Marcello Tidore, riporta il quotidiano romano.

Analizzando la prima bozza dell'ordinanza che conteneva la proroga ai locali da ballo hanno dato un giudizio inequivocabile: "Il Comitato non approva il documento".

Hanno anche espresso tutta la loro preoccupazione per le scene di assembramento testimoniate da diverse foto pubblicate sui social. Ma l'11 agosto, dopo un'accesa discussione in Consiglio regionale, Solinas, "acquisito il parere del Cts", ha firmato l'ordinanza finita al centro del servizio di Report e di un'inchiesta per epidemia colposa aperta dalla Procura di Cagliari.

"Stiamo assistendo all'apertura di attività dove addirittura l'assembramento viene ostentato come elemento di richiamo pubblicitario", osservavano gli esperti, sostenendo tra le altre cose che il distanziamento di un metro nelle discoteche è inadeguato. Il rischio contagi, mettevano in guardia, è altissimo.

Ma c'è un altro parere, oltre a quello del 6 agosto, ed è quello cui fa riferimento espressamente l'ordinanza di Solinas dell'11 agosto. Nel documento firmato dal governatore si cita infatti l'acquisizione "in data odierna del parere espresso sulla presente ordinanza dal Cts istituito per fronteggiare la diffusione epidemilogica del Covid-19 nell'Isola".

Lo stesso per il quale l'opposizione ha fatto richiesta di accesso agli atti senza ottenere, ad oggi, alcuna risposta. Ed è sull'eventuale esistenza di questo parere che si basa l'inchiesta aperta dalla Procura cagliaritana.

LA RISPOSTA: "IMPRECISI E FAZIOSI" - La replica della Regione non si fa attendere: "Con riferimento al documento pubblicato dal quotidiano Repubblica, si precisa che lo stesso, rilasciato in data 6 agosto 2020, non è riferito all'Ordinanza n. 38 dell'11 agosto 2020, ma ad una bozza di linee guida regionali per il settore delle discoteche, mai adottate".

Quanto all'ordinanza numero 38 "assunta in condizioni di curva epidemiologica prossima allo zero, ha seguito un differente iter procedimentale, che ha comunque previsto prescrizioni più stringenti rispetto alle linee guida nazionali e coerenti con le osservazioni espresse dal comitato tecnico scientifico regionale. La stessa ordinanza, sollecitata da un Ordine del giorno approvato dall'intero Consiglio Regionale, è rimasta in vigore dal 12 al 16 agosto".

"Spiace dover constatare - la conclusione - che alcune imprecisioni nel riportare i fatti paiano tutte coordinate a realizzare un medesimo disegno, orientato a supportare le ricostruzioni strumentali e faziose di una parte politica, e che continuano ad alimentare un clima d'odio inutile in un contesto di emergenza quale quello attuale".

(Unioneonline/L-D)

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