Un patteggiamento e due rinvii a giudizio per frode informatica e violazione del diritto di autore: è l'esito dell'inchiesta sulla diffusione illegale di copie digitali dei quotidiani avviata dalla Procura di Cagliari dopo la denuncia presentata dall'Unione Sarda nel 2018.

Condotta dalla Polizia postale della Sardegna e dai colleghi di Torino, coordinati dal pubblico ministero cagliaritano Daniele Caria, l'indagine ha spinto il 46enne Manuel Fossaluzza, originario di Aosta ma residente a Decimoputzu, a chiudere la vicenda giudiziaria concordando 10 mesi col pm (su proposta degli avvocati difensori Mauro Cuccu e Alessia Ariu e il via libera della gup Lucia Perra), mentre Marco Lissero di Moncalieri in Piemonte (45 anni, difeso dal legale Simone Vargiu) e il milanese Marco Riccardo Lissoni (54) sono stati mandati a dibattimento.

Secondo le accuse, Fossaluzza e Lissero caricavano le copie digitali dell'Unione Sarda, di diversi altri quotidiani e delle riviste più importanti su Telegram e Whatsapp e le mettevano a disposizione dei loro abbonati in cambio di una donazione di denaro.

Poi la polizia era risalita anche a Lissoni, il quale a sua volta secondo le accuse inviava le copie digitali dei giornali su Telegram. Ma per lui non è stata accertata l'esistenza di un pagamento diretto. L'ammontare complessivo delle copie scaricate illegalmente e del denaro incassato non è stato quantificato: impossibile tenuto conto della vastità del fenomeno, che danneggia seriamente le società editoriali e il lavoro di giornalisti, fotografi, grafici, tecnici, personale amministrativo.
© Riproduzione riservata