L'hanno indotta a filmarsi mentre compiva atti di autolesionismo e a sfondo sessuale, diffondendo poi le immagini ai suoi compagni di classe.

Vittima una ragazzina minorenne di un istituto cagliaritano, completamente assuefatta dai suoi aguzzini.

Tutta la vicenda è venuta fuori grazie alle indagini del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Cagliari e alla denuncia delle mamme di due ragazze, destinatarie del materiale pedopornografico.

Chi aveva inviato le immagini, cinque video e otto fotografie a sfondo sessuale? Il profilo, stando a quanto emerso dall'inchiesta, era associato a una numerazione fake (cioè da un account creato con una utenza telefonica estera generato tramite apposite app).

Gli operatori prima hanno identificato e rintracciato la minorenne ritratta nei video: era in una situazione di grave disagio psicologico, motivo per cui sono state immediatamente allertate le competenti strutture di sostegno.

Poi si sono messi sulle tracce di chi l'aveva spinta a fare quello che ha fatto. Dall'attività di analisi tecnica eseguita sul cellulare, si è accertato che la ragazzina era in contatto con tre "flamer": persone che, all'interno dei gruppi social, inviano messaggi "volutamente offensivi - dicono gli inquirenti - denigratori e umilianti nei confronti di uno o più partecipanti alla chat di gruppo, scelti come bersaglio, con l'obiettivo di annientarli psicologicamente, facendo leva sulle loro fragilità, fino ad indurli ad atti di autolesionismo ed ad intenzioni suicide".

In questo caso si trattava di tre minorenni di 15 anni, uno residente a Napoli, uno residente a Reggio-Calabria e una in provincia di Pesaro-Urbino, denunciati dalla Polizia di Stato per detenzione di materiale pedopornografico.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Cagliari ha emesso i decreti di perquisizione personale, locale e informatica nei confronti dei tre minori e, con il coordinamento del Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma e con la collaborazione dei Compartimenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Napoli, Reggio Calabria e Pescara, è stata eseguita l'attività delegata che ha portato al sequestro di cinque telefoni cellulari e un notebook. Le indagini della Polizia di Stato proseguono.

(Unioneonline/D)
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