Il ritorno in classe (la prima campanella suonerà il 22 settembre) agita presidi e docenti della Sardegna. E non solo per la mancanza di aule che possano garantire il distanziamento.

Nel mirino del personale c'è lo screening sanitario dell'insegnanti, oltre all'irrisolta questione trasporti, con un piano anti Covid ancora da elaborare.

TEST SIEROLOGICI - Sul primo punto cresce la rabbia dei prof che non riescono a sottoporsi ai test per via della rivolta dei medici di base e per la mancata predisposizione di un piano alternativo. L'Ats ha messo a punto delle mail dedicate per ciascuna Asl cui i docenti possono rivolgersi per chiedere appuntamento ed effettuare il test negli ambulatori di igiene pubblica in caso di indisponibilità del proprio medico.

Ma non basta, come testimonia la lettera di un insegnante di diritto del Pertini, Roberto Copparoni, presidente dell'associazione Amici di Sardegna che si è rivolto anche al ministro Lucia Azzolina. "Da giorni stiamo cercando di sottoporci al test Covid ma non riusciamo a farlo perché c'è confusione e mancano dei riferimenti certi", scrive, proponendo di far effettuare lo screening direttamente nelle scuole.

I PENDOLARI - Poi c'è il caso trasporti, con l'associazione presidi molto preoccupata per i collegamenti casa-scuola, e gli stessi studenti che cominciano a manifestare i loro dubbi.

Proprio per questo in alcune scuole sono state sospese le attività di recupero, che hanno preso il via il primo settembre. E' il caso del liceo classico Siotto a Cagliari, per decisione del preside Aldo Pillittu.

"Considerato che sono in corso lavori di riattamento dei locali scolastici per predisporre l'inizio delle lezioni dal 22 settembre prossimo - si legge nella circolare - riguardanti interventi sulle murature e dislocazione degli arredi, e che non si hanno comunicazioni in merito alle garanzie del servizio di trasporto pubblico, anche allo scopo di tutelare la salute di alunne e alunni e docenti le attività di recupero sono rinviate a data da destinarsi".

Il Siotto è pronto, ma resta l'ipotesi doppio turno per evitare gli assembramenti in entrata e sui mezzi pubblici, visto che la scuola è frequentata da 670 alunni.

Anche altre scuole non hanno dato il via ai corsi di recupero. Soprattutto quelle con un'alta percentuale di pendolari.

Il tema trasporti tuttavia, posto più volte all'attenzione dal personale scolastico, si riproporrà con prepotenza alla riapertura delle aule.

(Unioneonline/L)

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LA SITUAZIONE AL SIOTTO (di Marcello Cocco):

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