La "guerra fredda" tra Cagliari e Roma potrebbe essere finita, grazie alla mediazione del governo, ma non è ancora detto.

Dopo le accuse di essere gli untori d'Italia e la richiesta, da parte della Regione Lazio, di fare i test ai turisti che lasciano la Sardegna, nella tarda serata di ieri il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha proposto un'intesa per la "reciprocità" di test agli imbarchi, sia dal Lazio verso l'Isola che viceversa.

"Vedo che ora il Governo ripropone, ma solo per il Lazio, ciò che noi abbiamo proposto alcuni mesi fa. Ora valuteremo", ha dichiarato il governatore Christian Solinas.

La proposta è arrivata dopo una giornata di tensione, con un botta e risposta continuo tra esponenti della giunta regionale sarda e di quella del Lazio. La tensione è stata alimentata dai numeri con l'incremento dei positivi nell'Isola (ieri 44) e nel Lazio (215, 97 dei quali di vacanzieri rientrati dalla Sardegna).

Il governatore Nicola Zingaretti e l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato hanno ribadito la necessità di effettuare controlli prima del rientro: "Il ministero della Salute e la Regione Sardegna devono urgentemente predisporre controlli con tampone agli imbarchi", ha detto il presidente della Regione Lazio, che ha predisposto numerosi drive-in per effettuare i tamponi. Uno è al porto di Civitavecchia e filtra i viaggiatori di rientro da Sardegna, Grecia, Spagna, Croazia e Malta.

Non si è fatta attendere la replica di Mario Nieddu: "Sarebbe il caso che facessero dal Lazio i tamponi agli imbarchi per la Sardegna e non il contrario perché nella nostra avevamo azzerato i casi", ha dichiarato l'assessore, "vorrei ricordare al governatore Zingaretti e all'assessore D'Amato che i giovani romani che sono tornati positivi nel Lazio non si sono sicuramente infettati nella nostra isola ma probabilmente prima di arrivare qui hanno girato mezza Europa, frequentando posti a rischio. Sono loro che hanno portato il virus in Sardegna e non il contrario".

"I numeri della Sardegna", rimarca l'esponente leghista, "continuano a essere bassissimi rispetto ai loro, ciò significa che il virus circola nel Lazio, non da noi. Noi siamo bravi a tracciare e a contenere i contagi, non so quanto lo siano loro".

La risposta del collega laziale è conciliante: "La reciprocità è la migliore tutela per i turisti", ha detto, "test rapidi antigenici, quelli validati dallo Spallanzani che stiamo utilizzando negli aeroporti romani e che danno una risposta in 30 minuti, agli imbarchi da e per la Sardegna sono tecnicamente la soluzione più efficace per garantire che positivi asintomatici non viaggino in maniera promiscua sulle navi. Nessuna polemica con la Sardegna, ma solo una collaborazione per la tutela della salute pubblica e per garantire la sicurezza della stagione turistica che è ancora lunga".

(Unioneonline)
© Riproduzione riservata