Estirpate 700 piantine della vigna appena impiantata e distrutto l'orto di Ercole Melis, 53 anni, vicesindaco del Comune di Sardara. L'episodio è avvenuto la scorsa notte, quando gli ignoti danneggiatori, col favore del buio, sono entrati nel terreno di famiglia e, dopo un lavoro andato avanti per ore, con una zappa hanno sradicato i ceppi e annientato meloni, pomodori, melanzane. Le indagini dei carabinieri della compagnia di Villacidro cercheranno di dare un volto e un nome agli autori del gesto.

La denuncia

A scoprire il fattaccio è stato lo stesso vicesindaco, con delega all'agricoltura, ai servizi sociali e responsabile dei barracelli, al quale non è rimasto altro che presentare denuncia. «Intorno alle 9 - racconta Melis - sono andato a controllare il vigneto. A distanza ho notato a terra i paletti di sostegno. Ho pensato che fosse mancata l'acqua e che non avessero retto all'asciutto del terreno. Poi la triste sorpresa: al posto di diversi ceppi una buca vuota». Amareggiato aggiunge: «Quel vitigno bianco per vino semidano era stato da sempre il mio sogno. Ottenuto il permesso del ministero all'Agricoltura, a marzo si è concretizzato con 4.200 piantine. Nei giorni scorsi completato con l'impianto di irrigazione».

Il gesto

Al momento il vicesindaco non riesce a spiegarsi le ragioni. «Un fatto legato alla mia attività di amministratore? Non ho mai avuto minacce né altro che possa farmi pensare a un'intimidazione. Di certo è una ripicca nei miei confronti. Non hanno rubato l'impianto né frutta né ortaggi».

Oscuro il movente. Melis è una persona molta attiva nella comunità. Stimato e ben voluto come amministrare e come veterinario. Difficile comprendere se via siano ragioni strettamente politiche o antipatie personali, sconfinate in un atto che la comunità condanna. E ieri è arrivata la solidarietà de cittadini e dei consiglieri comunali. «Condanniamo - dice il capogruppo di maggioranza Roberto Ibba - senza se e senza ma un attacco vile. Siamo vicini al nostro vicesindaco e alla sua famiglia». Così il consigliere di minoranza Antonio Mameli: «Qualunque sia la ragione che ha armato la mano di agisce nell'ombra, è un gesto inqualificabile».

Il sindaco

«Non ho elementi - dice il primo cittadino, Roberto Montisci - che mi fanno pensare a fatti legati all'amministrazione. Certo è qualcosa che fa male. Ho dato fiducia a Melis quando l'ho voluto al mio fianco e oggi la confermo. Vedremo cosa fare».

Santina Ravì

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