San Gavino, sorrisi e speranze nel reparto di Oncologia con una iniziativa speciale
La decorazione del reparto è stata un vero inno alla creativitàPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Trasformare gli ambienti di cura in uno spazio più accogliente e familiare, celebrando la forza della comunità che si crea tra operatori sanitari, pazienti, familiari e associazioni. È stata questa la finalità dell’iniziativa speciale ‘Il filo che ci unisce”, che si è svolta nel reparto di oncologia dell’ospedale ‘Nostra Signora di Bonaria’ di San Gavino Monreale. L’iniziativa si è svolta in un clima di profonda condivisione e umanizzazione e ha unito pazienti, operatori e associazioni per celebrare le festività natalizie.
La decorazione del reparto è stata un vero inno alla creatività e alla speranza. L’addobbo è stato arricchito dai manufatti creati dai pazienti stessi, che hanno contribuito con centrini, pupazzetti e altri oggetti fatti a mano, rendendo ogni angolo unico. Non sono mancati i contributi personali ed emozionali, come poesie e pensieri, tra cui una toccante poesia scritta in sardo da un paziente.
L’attività è stata resa possibile anche grazie al prezioso supporto delle associazioni. Il sodalizio ‘Insieme si può’ ha partecipato attivamente con i pazienti nell’addobbo, mentre l’associazione dei clown Vip Sardegna ha portato momenti di leggerezza e sorriso, contribuendo a diffondere un’atmosfera serena e gioiosa. Un ulteriore gesto di generosità è arrivato dall’associazione Mai più sole, che ha offerto un regalo speciale a tutti i pazienti presenti. Un momento particolarmente toccante dell’evento è stata la donazione della Campanella del Sollievo da parte di una paziente. Questo simbolo, accompagnato da un bellissimo testo, sarà suonato dai pazienti al termine del loro percorso di cura, rappresentando un potente monito di gioia, guarigione e rinascita per l’intero reparto. L’iniziativa “Il filo che ci unisce” ha confermato ancora una volta quanto sia fondamentale coltivare momenti di serenità e bellezza, ribadendo che, grazie al senso di comunità, si possono affrontare le sfide più complesse con un animo più leggero e un cuore più caldo.
