Per 13mila studenti sardi è iniziato il conto alla rovescia verso gli esami di maturità più strani della storia repubblicana.

Mancano appena sei giorni al 17 giugno, a quello che Agostino Miozzo, presidente del Comitato tecnico scientifico, ha definito il "primo test" per la scuola che verrà. Quella della convivenza con il Covid-19, che ha stravolto le nostre vite e costretto il ministero a riscrivere in fretta e furia le regole.

Saranno in presenza, ed è già qualcosa dopo tre mesi di didattica a distanza. Ma i disabili potranno essere esonerati.

LE REGOLE - Sei commissari interni e il presidente esterno, i ragazzi saranno esaminati dai professori che li conoscono. Ogni commissione esaminerà due classi. Prova soltanto orale, ma i maturandi hanno tempo fino al 13 giugno un elaborato sulla base della traccia concordata con l'insegnante della materia d'indirizzo. Il colloquio durerà un'ora e potrà assistere un solo accompagnatore, nel rispetto delle distanze e delle misure anti-contagio. Durante lo svolgimento della prova devono essere garantiti i due metri di distanza e tutti devono indossare la mascherina, solo il maturando potrà abbassarla durante il colloquio. Anche le scuole si sono dovute organizzare in fretta e furia per allestire percorsi di ingresso e uscita separati e garantire continue sanificazioni. Terminato il colloquio, lo studente dovrà lasciare immediatamente l'istituto per evitare assembramenti.

COMMISSIONI - Nell'Isola sono al completo, non ci sono stati problemi con la nomina dei presidenti. In tutto 385 per 750 classi. In altre Regioni dove il numero di contagi è molto più elevato tanti docenti hanno avuto paura. A Milano dopo la prima chiamata del ministero mancava la metà dei presidenti, 273 su 558. Alla seconda chiamata hanno risposto in 118, e ci sono voluti 155 ordini di servizio per chiamare a presidere le commissioni rimaste senza capo. Precettati anche prof di scuola secondaria o presidi delle scuole medie, e 18 commissari avranno una doppia commissione, cioè 4 classi. Si resta col fiato sospeso perché da oggi al 15 potrebbero arrivare alcune rinunce, come accade ogni anno a prescindere dall'emergenza coronavirus.

LA SCUOLA CHE VERRA' - Ne ha parlato in Commissione Cultura alla Camera Agostino Miozzo, coordinatore del Cts. "Le misure suggerite guardano alla gestione degli spazi, alle procedure di igiene individuali e degli spazi, all'uso di mascherine di docenti, studenti e operatori. Sull'accesso, viene inibito a coloro che hanno febbre superiore a 37,5 e che dichiarano di essere stati in contatto con soggetti in quarantena o in isolamento domiciliare. Abbiamo pensato a percorsi dedicati di entrata e uscita, non è necessario l'uso dei guanti".

Il primo test saranno proprio gli esami di maturità, in vista della ripresa di settembre andrebbe "rimodulato il layout delle aule". "Bisogna ridisegnare l'assetto delle classi per mantenere il fatidico metro di distanza, ma non è compito del Cts", spiega Agostino Miozzo.

Che risponde piccato alle accuse politiche che arrivano da più parti: "In Norvegia la possibilità di avere 5-10 bambini per classe è la normalità. Di questo non è responsabile il Cts, non siamo responsabili del disastro strutturale della scuola che è un disastro antico".

(Unioneonline/L)

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