"Regole certe o saremo costretti a cancellare Sicilia e Sardegna dalla nostra programmazione".

L'ultimatum è di Astoia Confindustria Viaggi, l'associazione di categoria dei tour operatori, che già nei giorni scorsi aveva scritto una lettera ai governatori Christian Solinas e Nello Musumeci, mettendo in evidenza le difficoltà degli operatori di fronte all'assenza di regole chiare e soprattutto "praticabili" per gli accessi turistici nelle due Isole.

Quella degli operatori è una sonora bocciatura per le regole che vorrebbero imporre i governatori delle Isole. "Il turismo organizzato - puntualizzano - genera una cospicua parte dei flussi verso la Sicilia e la Sardegna e i tour operator sono un asset strategico per l'economia delle due Regioni, in quanto producono un valore importante per il tessuto economico locale".

Astoi ricorda come gli operatori stiano lavorando tra mille difficoltà per via delle "restrizioni vigenti", e come l'attività di programmazione, che di solito inizia a partire da dicembre-gennaio, sia stata interrotta per l'emergenza Covid.

Ma se alla situazione di incertezza si aggiunge la "possibile adozione di modalità non idonee ad incentivare l'ingresso dei turisti nelle due Isole (certificato di negatività e passaporto sanitario)", si "scoraggiano le prenotazioni". Gli annunci dei governatori, spiegano, hanno "già prodotto lo spostamento dei flussi verso altre Regioni (Toscana, Puglia, Liguria, Calabria), comportando la cancellazione di eventuali prenotazioni già ricevute".

"Il governo centrale e il Comitato tecnico scientifico - ricorda Astoi - hanno già espresso la propria posizione contraria su certificato di negatività e passaporto sanitario e l'Oms ha dichiarato che non esistono patentini di immunità per il coronavirus".

Quindi l'ultimatum: "Se a strettissimo giro non verranno emanate regole e modalità effettivamente funzionali all'accoglienza dei flussi turistici nelle due Isole, i tour operator saranno certamente costretti a cancellare le due destinazioni dalla propria programmazione".

L'associazione di categoria chiede anche un "rapido stop" alle "polemiche e lungaggini che stanno mettendo ancor più in difficoltà gli operatori turistici già pesantemente danneggiati dalla crisi economica generata dalla pandemia".

(Unioneonline/L)
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