Mascherine e guanti, gel disinfettante e prodotti igienizzanti, sanificazione di locali e attrezzi, docce vietate, ingressi su prenotazione. Le regole per riaprire le palestre dal 25 maggio (in teoria) sono stringenti. Risultato: ci si attendono meno accessi (per gli spazi ridotti e la paura del contagio) e spese quasi insostenibili tra affitti, bollette e pulizie. Un danno "rilevante" secondo i titolari di queste fabbriche dello sport. "Rischiamo di ridurre il numero di clienti sino al 75 per cento".

Le disposizioni, ancora non ufficiali, prevedono per ogni cliente 7 metri quadrati di spazio. Così alcuni rischiano di poter accogliere solo un quinto degli iscritti. Inoltre l'impossibilità di utilizzare le docce sarà un forte limite per chi deve tornare in ufficio dopo l'allenamento. Qualcuno, come la Tribune dell'Amsicora e l'Athlon, sta allestendo spazi esterni per gli allenamenti, studiando le applicazioni per prenotare il posto e programmando una giornata lavorativa più lunga. Alla Forma Karalis hanno previsto uno scadenzario per le varie attività. La Ferrari Gym ha previsto anche un triage all'ingresso.

Complicata anche la situazione delle palestre di pugilato, sport per sua natura di contatto. Alla Putzolu boxing team sono stati organizzati i turni: ogni affiliato deve prenotare il posto. L'Accademia pugilistica Sardegna ha pronti gel igienizzanti, termoscanner, mascherine. Ma gli scambi coi guantoni sono vietati. In attesa che le cose cambino e si possa riprendere (chissà quando) con un'attività normale.

Andrea Manunza
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